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Chi è Mino Raiola, il re del calciomercato: la sua storia
Zalewski da stropicciare gli occhi, Pellegrini da record, sicurezza Ibanez
Mascherine, obbligo prorogato fino al 15 giugno per cinema, discoteche e scuole. Stop a lavoro e nei ristoranti
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A 15 anni era contabile in una pizzeria, a 19 ha fatto i primi soldi vendendo un McDonald. Poi è diventato l’agente più spregiudicato del calcio mondiale: ogni anno porta a casa l’equivalente di una manovra finanziaria

Furio Zara

Il più potente, il più bravo, il più discusso, il più temuto – dai club – il più amato – dai suoi assistiti. Uno dei più ricchi, sicuro, il Paperon dei Paperoni del calcio 2.0 che ogni anno porta a casa l?equivalente di una manovra finanziaria.

Patrimonio stimato da Forbes nel 2020: fatturato da 84,7 milioni di dollari, giro d?affari di 847,7 milioni. Ricordando il primo incontro con Ibra, Mino Raiola ha raccontato: “Dal primo istante capìi che era uno str*** arrogante. Esattamente come lo ero io”. Bisogna necessariamente partire da qua – da questa ironica ammissione – per raccontare il “Consigliori”, l?agente spregiudicato e dal fiuto finissimo, il padre putativo di molti suoi assistiti, il Belzebù del pallone, il Jerry Maguire con la valigia di cartone, il Faraone delle commissioni, il “Ciccione che ha modi da mafioso” per Alex Ferguson, addirittura l?uomo – secondo un sondaggio di un paio d?anni fa di “Voetbal International” – più influente del calcio olandese, più di Cruijff per dire.

SOLO PUROSANGUE NELLA SUA SCUDERIA

Provare a definire i contorni della sua figura non è semplice. La Storia non gli addice, gli si addice la Cronaca. Per cominciare basti dire che: ha stravolto un mondo. Ha alzato sempre il tiro, muovendo a proprio piacimento i top-player sulla scacchiera del calcio europeo. Sono sue le pedine, il sospetto è che sia sua anche la scacchiera. Ora il mal di pancia, ora l?ambizione, ora la divergenza di obiettivi. Arrivano in una squadra, dopo sei mesi ne vogliono un?altra. Soldi, questione di. Soldi. Soldi. Soldi. Ne ha mossi tantissimi, Raiola. Sua la commissione record di tutti i tempi. 26,154 milioni intascati nel 2016 per portare Paul Pogba dalla Juventus al Manchester United. Negli ultimi anni si attesta su una media di 65-70 milioni l?anno di commissioni, sul podio degli agenti più ricchi, dopo Jorge Mendes e Jonathan Barnett. Solo cavalli pregiati nella sua scuderia, solo purosangue. Ibra, ovviamente. Pogba. Lukaku. Donnarumma. De Ligt.

HA CAMBIATO RUOLO E MISSIONE DELL’AGENTE

Va detto con chiarezza: Raiola ha ribaltato la figura dell?agente, la cui evoluzione – in questi ultimi vent?anni – è andata di pari passo con quella del calciatore che da dipendente – il cartellino era della società – si è trasformato in azienda, con modalità di azione riconducibili al celebre slogan femminista: il corpo è mio e lo gestisco io. È andata esattamente così. A Raiola va il merito – la colpa? – di aver ribaltato anche la dinamica dei rapporti con i calciatori. È Raiola a scegliere i suoi assistiti, come un sovrano indica i vassalli; mai il contrario. È Raiola a trattare – dall?alto in basso – con le società. Se entri nel giro di Raiola sei sicuro che il tuo valore balzi alle stelle. La deregulation varata dalla Fifa di Joseph Blatter nel 2015 ha reso il calciomercato una giungla. Di questa giungla, Raiola è il padrone incontrastato. Di più: l?intermediario abilissimo nel trattare per conto di chi vende, di chi compra, dello stesso oggetto della compravendita. Raiola, uno e trino.

VIA LE CRAVATTE, MEGLIO BERMUDA E POLO

Sempre a Ibra ha detto: “Vuoi diventare il miglior calciatore al mondo o quello che guadagna di più?”. Con Raiola buona la seconda. Con lui i calciatori sono legati da un rapporto fortissimo, un patto di sangue prima ancora che professionale. Sali sulla giostra, non scendi più. Esemplare il caso Balotelli. Ad un certo punto SuperMario valeva perché era Raiola a decretarne il valore, non certo le prestazioni in campo. Raiola ha avuto anche un ruolo cruciale nel costume del nostro calcio. Prima di lui, per decenni, l?agente si manifestava signorile nei modi, azzimato nel porgersi. Doveva fare bella figura, essere credibile. Giacca, cravatta, polsini alla camicia, Rolex da sfoggiare, diploma anche no, a che serve in fondo? Con Raiola tutto questo è diventato fuffa. Abolite le cravatte, inutile il doppiopetto. Polo extralarge, da bagnino svogliato. Bermuda che – negli incontri nei grandi hotel – sembravano persino offensivi. È in realtà un modo per marcare il territorio, per ribadire: sono io quello che comanda. Forse è un retaggio dell?infanzia da immigrato, forse lo sberleffo dell?uomo partito dal nulla, il self made man che si è fatto da sé e che – dopo aver covato tanto rancore – si prende la sua rivincita.

DAL PROFONDO SUD ALL’OLANDA

La sua biografia andrebbe studiata nelle scuole. Nato di otto mesi a Nocera Inferiore, 4 novembre 1967, ma solo perché ad Angri, nel Salernitano, dove vivevano i suoi, l?ospedale non c?era. Profondo Sud, quando ha un anno affronta seduto sul seggiolino della macchina il viaggio che gli cambierà la vita. Il padre ha un?officina dell?Alfa Romeo e una pompa di benzina sulla Napoli-Salerno statale 18, ma intuisce che i soldi veri li può fare in Olanda. Cresciuto ad Haarlem, pizzaiolo per la leggenda, certo, di pizze ne avrà infornate un paio per gioco, in realtà tuttofare nella pizzeria del padre, denominata inevitabilmente “Napoli”. Il ragazzo è sveglio, si dà da fare. A 15 anni fa il contabile in pizzeria. A 17 anni si fidanza con un?Olandesona di dodici anni più grande di lui, tanto che verrebbe da dire: ne prende la procura. A 19 anni acquista un McDonald, lo rivende quasi subito e fa i primi soldi veri.

ROY E BERGKAMP I PRIMI COLPI

Intanto gioca a calcio, nell?Haarlem. Non ha futuro da calciatore, così, a forza di tormentare il presidente, che è cliente della pizzeria del padre, si fa assumere come direttore sportivo. Retroscena: ad un cerio punto contatta il presidente del Napoli Corrado Ferlaino e sta per convincerlo a comprare l?Haarlem per farne un club satellite del Napoli. Ha fiuto, occhio lungo, ma lo frega il carattere, naturalmente inclinato al litigio. Se ne va dal club, fonda la “Intermezzo”, agenzia che cura i trasferimenti dei giocatori olandesi in Italia. Il primo è l?ala sinistra Brian Roy, dall?Ajax al Foggia, anno di grazia 1992. A Foggia conosce anche la ragazza che diventerà sua moglie. Intanto Rob Jansen, il boss dei procuratori olandesi dell?epoca, gli chiede di fare da interprete nel trasferimento di Dennis Bergkamp dall?Ajax all?Inter, siamo nel 1993.

IL METODO RAIOLA E L’OPERAZIONE NEDVED

Di Mino Raiola si comincia a parlare in giro. Ma il primo vero colpo è Pavel Nedved alla Lazio. Il trasferimento è facilitato anche dall?amicizia che Raiola ha con Zdenek Zeman, conosciuto ai tempi di Foggia. E? sempre grazie a Nedved che prede per la prima volta forma il “Metodo Raiola”. L?ha raccontato lui stesso: nel 2001 Nedved lascia la Lazio, c?è la Juve ad attenderlo. Chi decide che è ora di partire? Nedved o Raiola? Indovinate. Jet privato, fuga da Roma, incontro segreto a Torino. Segreto mica tanto. Luciano Moggi, d.s. della Juve, ha convocato i giornalisti in aeroporto all?insaputa di Raiola. Che se la lega al dito e nella trattativa sarà ferocissimo. Con Moggi c?era un precedente: una decina d?anni prima, in un ristorante di Torino, i due si erano casualmente incrociati e Mino aveva mancato di rispetto a Big Luciano.

MI SOTTOVALUTANO? MEGLIO, COSì GUADAGNO DI PIù

Il phisique du role è un’arma in più. Tracagnotto, i capelli arruffati, lo sguardo impigrito, l?aria volutamente inoffensiva, da pizzicotto sulla guancia o birra al locale di sotto, non certo da firma con penna d?oro a piè di un contratto milionario. Come no. E infatti, ha detto: “Vesto così male che quando parliamo di affari tutti mi sottovalutano e io guadagno di più”. In realtà Raiola – moglie, due figli, residenza a Montecarlo, case ad Amstedam e a Miami, vacanze di famiglia a Villa Maria a Francavilla – sette lingue parlate, tutte imparate da autodidatta, anche l?italiano. Non è una battuta, a casa Raiola si parla solo il dialetto. L?inglese l?ha imparato guardando Mickey Mouse sul canale olandese. E aveva comunque studiato per due anni giurisprudenza, aveva lavorato come mediatore per banche: il suo compito – ah, il destino – era quello di dirimere le lamentele dei clienti e dei fornitori. Clienti di qua, fornitori di là. In mezzo lui. Ma anche: sia di qua che di là. Per tutta la vita si è sentito risuonare nelle orecchie l’amorevole consiglio di mamma Nunzia: “Mino, conciati meglio”. Per tutta la vita se n’è fregato. Contava la sostanza, aveva ragione. Partire dal nulla, arrivare ad avere il mondo ai tuoi piedi. Lo stile è un lusso, a mandare avanti il mondo è il fatturato.

Vesto così male che quando parliamo di affari tutti mi sottovalutano e io guadagno di più

Mino Raiola

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A 15 anni era contabile in una pizzeria, a 19 ha fatto i primi soldi vendendo un McDonald. Poi è diventato l’agente più spregiudicato del calcio mondiale: ogni anno porta a casa l’equivalente di una manovra finanziaria

Furio Zara

Il più potente, il più bravo, il più discusso, il più temuto – dai club – il più amato – dai suoi assistiti. Uno dei più ricchi, sicuro, il Paperon dei Paperoni del calcio 2.0 che ogni anno porta a casa l?equivalente di una manovra finanziaria.

Patrimonio stimato da Forbes nel 2020: fatturato da 84,7 milioni di dollari, giro d?affari di 847,7 milioni. Ricordando il primo incontro con Ibra, Mino Raiola ha raccontato: “Dal primo istante capìi che era uno str*** arrogante. Esattamente come lo ero io”. Bisogna necessariamente partire da qua – da questa ironica ammissione – per raccontare il “Consigliori”, l?agente spregiudicato e dal fiuto finissimo, il padre putativo di molti suoi assistiti, il Belzebù del pallone, il Jerry Maguire con la valigia di cartone, il Faraone delle commissioni, il “Ciccione che ha modi da mafioso” per Alex Ferguson, addirittura l?uomo – secondo un sondaggio di un paio d?anni fa di “Voetbal International” – più influente del calcio olandese, più di Cruijff per dire.

SOLO PUROSANGUE NELLA SUA SCUDERIA

Provare a definire i contorni della sua figura non è semplice. La Storia non gli addice, gli si addice la Cronaca. Per cominciare basti dire che: ha stravolto un mondo. Ha alzato sempre il tiro, muovendo a proprio piacimento i top-player sulla scacchiera del calcio europeo. Sono sue le pedine, il sospetto è che sia sua anche la scacchiera. Ora il mal di pancia, ora l?ambizione, ora la divergenza di obiettivi. Arrivano in una squadra, dopo sei mesi ne vogliono un?altra. Soldi, questione di. Soldi. Soldi. Soldi. Ne ha mossi tantissimi, Raiola. Sua la commissione record di tutti i tempi. 26,154 milioni intascati nel 2016 per portare Paul Pogba dalla Juventus al Manchester United. Negli ultimi anni si attesta su una media di 65-70 milioni l?anno di commissioni, sul podio degli agenti più ricchi, dopo Jorge Mendes e Jonathan Barnett. Solo cavalli pregiati nella sua scuderia, solo purosangue. Ibra, ovviamente. Pogba. Lukaku. Donnarumma. De Ligt.

HA CAMBIATO RUOLO E MISSIONE DELL’AGENTE

Va detto con chiarezza: Raiola ha ribaltato la figura dell?agente, la cui evoluzione – in questi ultimi vent?anni – è andata di pari passo con quella del calciatore che da dipendente – il cartellino era della società – si è trasformato in azienda, con modalità di azione riconducibili al celebre slogan femminista: il corpo è mio e lo gestisco io. È andata esattamente così. A Raiola va il merito – la colpa? – di aver ribaltato anche la dinamica dei rapporti con i calciatori. È Raiola a scegliere i suoi assistiti, come un sovrano indica i vassalli; mai il contrario. È Raiola a trattare – dall?alto in basso – con le società. Se entri nel giro di Raiola sei sicuro che il tuo valore balzi alle stelle. La deregulation varata dalla Fifa di Joseph Blatter nel 2015 ha reso il calciomercato una giungla. Di questa giungla, Raiola è il padrone incontrastato. Di più: l?intermediario abilissimo nel trattare per conto di chi vende, di chi compra, dello stesso oggetto della compravendita. Raiola, uno e trino.

VIA LE CRAVATTE, MEGLIO BERMUDA E POLO

Sempre a Ibra ha detto: “Vuoi diventare il miglior calciatore al mondo o quello che guadagna di più?”. Con Raiola buona la seconda. Con lui i calciatori sono legati da un rapporto fortissimo, un patto di sangue prima ancora che professionale. Sali sulla giostra, non scendi più. Esemplare il caso Balotelli. Ad un certo punto SuperMario valeva perché era Raiola a decretarne il valore, non certo le prestazioni in campo. Raiola ha avuto anche un ruolo cruciale nel costume del nostro calcio. Prima di lui, per decenni, l?agente si manifestava signorile nei modi, azzimato nel porgersi. Doveva fare bella figura, essere credibile. Giacca, cravatta, polsini alla camicia, Rolex da sfoggiare, diploma anche no, a che serve in fondo? Con Raiola tutto questo è diventato fuffa. Abolite le cravatte, inutile il doppiopetto. Polo extralarge, da bagnino svogliato. Bermuda che – negli incontri nei grandi hotel – sembravano persino offensivi. È in realtà un modo per marcare il territorio, per ribadire: sono io quello che comanda. Forse è un retaggio dell?infanzia da immigrato, forse lo sberleffo dell?uomo partito dal nulla, il self made man che si è fatto da sé e che – dopo aver covato tanto rancore – si prende la sua rivincita.

DAL PROFONDO SUD ALL’OLANDA

La sua biografia andrebbe studiata nelle scuole. Nato di otto mesi a Nocera Inferiore, 4 novembre 1967, ma solo perché ad Angri, nel Salernitano, dove vivevano i suoi, l?ospedale non c?era. Profondo Sud, quando ha un anno affronta seduto sul seggiolino della macchina il viaggio che gli cambierà la vita. Il padre ha un?officina dell?Alfa Romeo e una pompa di benzina sulla Napoli-Salerno statale 18, ma intuisce che i soldi veri li può fare in Olanda. Cresciuto ad Haarlem, pizzaiolo per la leggenda, certo, di pizze ne avrà infornate un paio per gioco, in realtà tuttofare nella pizzeria del padre, denominata inevitabilmente “Napoli”. Il ragazzo è sveglio, si dà da fare. A 15 anni fa il contabile in pizzeria. A 17 anni si fidanza con un?Olandesona di dodici anni più grande di lui, tanto che verrebbe da dire: ne prende la procura. A 19 anni acquista un McDonald, lo rivende quasi subito e fa i primi soldi veri.

ROY E BERGKAMP I PRIMI COLPI

Intanto gioca a calcio, nell?Haarlem. Non ha futuro da calciatore, così, a forza di tormentare il presidente, che è cliente della pizzeria del padre, si fa assumere come direttore sportivo. Retroscena: ad un cerio punto contatta il presidente del Napoli Corrado Ferlaino e sta per convincerlo a comprare l?Haarlem per farne un club satellite del Napoli. Ha fiuto, occhio lungo, ma lo frega il carattere, naturalmente inclinato al litigio. Se ne va dal club, fonda la “Intermezzo”, agenzia che cura i trasferimenti dei giocatori olandesi in Italia. Il primo è l?ala sinistra Brian Roy, dall?Ajax al Foggia, anno di grazia 1992. A Foggia conosce anche la ragazza che diventerà sua moglie. Intanto Rob Jansen, il boss dei procuratori olandesi dell?epoca, gli chiede di fare da interprete nel trasferimento di Dennis Bergkamp dall?Ajax all?Inter, siamo nel 1993.

IL METODO RAIOLA E L’OPERAZIONE NEDVED

Di Mino Raiola si comincia a parlare in giro. Ma il primo vero colpo è Pavel Nedved alla Lazio. Il trasferimento è facilitato anche dall?amicizia che Raiola ha con Zdenek Zeman, conosciuto ai tempi di Foggia. E? sempre grazie a Nedved che prede per la prima volta forma il “Metodo Raiola”. L?ha raccontato lui stesso: nel 2001 Nedved lascia la Lazio, c?è la Juve ad attenderlo. Chi decide che è ora di partire? Nedved o Raiola? Indovinate. Jet privato, fuga da Roma, incontro segreto a Torino. Segreto mica tanto. Luciano Moggi, d.s. della Juve, ha convocato i giornalisti in aeroporto all?insaputa di Raiola. Che se la lega al dito e nella trattativa sarà ferocissimo. Con Moggi c?era un precedente: una decina d?anni prima, in un ristorante di Torino, i due si erano casualmente incrociati e Mino aveva mancato di rispetto a Big Luciano.

MI SOTTOVALUTANO? MEGLIO, COSì GUADAGNO DI PIù

Il phisique du role è un’arma in più. Tracagnotto, i capelli arruffati, lo sguardo impigrito, l?aria volutamente inoffensiva, da pizzicotto sulla guancia o birra al locale di sotto, non certo da firma con penna d?oro a piè di un contratto milionario. Come no. E infatti, ha detto: “Vesto così male che quando parliamo di affari tutti mi sottovalutano e io guadagno di più”. In realtà Raiola – moglie, due figli, residenza a Montecarlo, case ad Amstedam e a Miami, vacanze di famiglia a Villa Maria a Francavilla – sette lingue parlate, tutte imparate da autodidatta, anche l?italiano. Non è una battuta, a casa Raiola si parla solo il dialetto. L?inglese l?ha imparato guardando Mickey Mouse sul canale olandese. E aveva comunque studiato per due anni giurisprudenza, aveva lavorato come mediatore per banche: il suo compito – ah, il destino – era quello di dirimere le lamentele dei clienti e dei fornitori. Clienti di qua, fornitori di là. In mezzo lui. Ma anche: sia di qua che di là. Per tutta la vita si è sentito risuonare nelle orecchie l’amorevole consiglio di mamma Nunzia: “Mino, conciati meglio”. Per tutta la vita se n’è fregato. Contava la sostanza, aveva ragione. Partire dal nulla, arrivare ad avere il mondo ai tuoi piedi. Lo stile è un lusso, a mandare avanti il mondo è il fatturato.

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Leicester-Roma, le pagelle dei giallorossi nella semifinale d’andata di Conference League

 

RUI PATRICIO 6 Primo tempo di grosse imprecisioni, senza danni per fortuna. Nella ripresa è fondamentale su Ineahaco con una parata che inchioda il risultati sul pari MANCINI 6 Un?ora a sgomitare sul bancone del pub inglese, poi Lookman indovina il destro vincente

SMALLING 7,5 The Rock. Torna a casa sua e fa valere il peso dell?esperienza con interventi provvidenziali

IBANEZ 7 Grinta e recuperi da spellarsi le mani soprattutto nella ripresa. Sfortunato nel rimpallo sul gol

KARSDORP 5,5 Davanti sa di poter osare poco, e quando lo fa è poco preciso. Dietro si dimostra troppo spaventato

CRISTANTE 6 Non molla Maddison e fa valere i centimetri. Perde un pallone velenoso a 10? dalla fine che obbliga Patricio al paratone

MKHITARTYAN 6,5 Delegato alla qualità. La usa a intermittenza, ma quando esce la differenza si vede eccome in un reparto che ha bisogno di lui (57? Veretout 5: lento, svogliato e messo sotto da Maddison. Deludente)

ZALEWSKI 7,5 Nicola da Tivoli fa stropicciare gli occhi agli inglesi. La palla per Pellegrini è tanta roba, ma non è la sola. Nella ripresa Lookman lo tiene basso ma lui non abbassa mai lo sguardo (85? Vina sv)

PELLEGRINI 7 Terza semifinale europea, un record. Stavolta ci mette il marchio. Nella ripresa è accompagnato male (85? Felix sv)

ZANIOLO 6 Ha un copione da duro in una partita in cui si fa valere soprattutto per le coperture difensive. Davanti si vede poco (68? Oliveira 6,5: sgonfia il pallone, ma per poco non buca la porta inglese con un tiro quasi perfetto)

ABRAHAM 6 Parte bene, poi si spegne quasi totalmente fino a 10? dalla fine quando di tacco rischia di ammutolire mezza Inghilterra

MOURINHO 6,5 Di necessità virtù. La sua Roma sa soffrire e sa capire quando è il momento di sfruttare l?occasione. Prova difensiva quasi perfetta




Ultimo aggiornamento: Giovedì 28 Aprile 2022, 23:14






© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Leicester-Roma, le pagelle dei giallorossi nella semifinale d’andata di Conference League

 

RUI PATRICIO 6 Primo tempo di grosse imprecisioni, senza danni per fortuna. Nella ripresa è fondamentale su Ineahaco con una parata che inchioda il risultati sul pari MANCINI 6 Un?ora a sgomitare sul bancone del pub inglese, poi Lookman indovina il destro vincente

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IBANEZ 7 Grinta e recuperi da spellarsi le mani soprattutto nella ripresa. Sfortunato nel rimpallo sul gol

KARSDORP 5,5 Davanti sa di poter osare poco, e quando lo fa è poco preciso. Dietro si dimostra troppo spaventato

CRISTANTE 6 Non molla Maddison e fa valere i centimetri. Perde un pallone velenoso a 10? dalla fine che obbliga Patricio al paratone

MKHITARTYAN 6,5 Delegato alla qualità. La usa a intermittenza, ma quando esce la differenza si vede eccome in un reparto che ha bisogno di lui (57? Veretout 5: lento, svogliato e messo sotto da Maddison. Deludente)

ZALEWSKI 7,5 Nicola da Tivoli fa stropicciare gli occhi agli inglesi. La palla per Pellegrini è tanta roba, ma non è la sola. Nella ripresa Lookman lo tiene basso ma lui non abbassa mai lo sguardo (85? Vina sv)

PELLEGRINI 7 Terza semifinale europea, un record. Stavolta ci mette il marchio. Nella ripresa è accompagnato male (85? Felix sv)

ZANIOLO 6 Ha un copione da duro in una partita in cui si fa valere soprattutto per le coperture difensive. Davanti si vede poco (68? Oliveira 6,5: sgonfia il pallone, ma per poco non buca la porta inglese con un tiro quasi perfetto)

ABRAHAM 6 Parte bene, poi si spegne quasi totalmente fino a 10? dalla fine quando di tacco rischia di ammutolire mezza Inghilterra

MOURINHO 6,5 Di necessità virtù. La sua Roma sa soffrire e sa capire quando è il momento di sfruttare l?occasione. Prova difensiva quasi perfetta




Ultimo aggiornamento: Giovedì 28 Aprile 2022, 23:14






© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Non è ancora l?ora di dire addio alle mascherine. Mentre i numeri dei contagi continuano a destare qualche preoccupazione infatti (i nuovi casi Covid registrati ieri sono stati quasi 70mila), il ministro della Salute Roberto Speranza ha varato ieri un?ordinanza che «prevede la proroga in alcuni ambiti dell?uso delle mascherine al chiuso». Su input di un emendamento definito in commissione Affari Sociali, si è deciso di considerare ancora necessari i dispositivo di protezione delle vie respiratorie fino al prossimo 15 giugno: «nei trasporti a lunga percorrenza e locale, gli ospedali e presidi sanitari, le Rsa, tutti gli eventi in cinema e teatri e i palazzetti dello sport». In altri termini, appunto, è presto per dire riporre le mascherine, specie in quelle situazioni in cui è impossibile mantenere il distanziamento o comunque si resta per molto tempo all?interno di un locale chiuso. Stesso discorso per le scuole, anche se il testo non interviene affatto sul punto, perché la proroga fino alla fine dell?anno scolastico era già stata decisa nel decreto precedente. Tuttavia il ragionamento prudenziale del ministero della Salute non è valido ovunque.

Con l?obiettivo di tornare al più presto alla normalità infatti, assieme all?annunciato addio al Green pass, dal primo maggio viene meno l?obbligo di indossare la mascherina non solo per accedere a bar e ristoranti, ma anche per negozi, supermercati, stadi e spettacoli all?aperto. In ogni caso, bisognerà usare buon senso. E se ci si ritrova in una situazione di rischio potenziale è sempre raccomandabile indossarla. La questione si complica guardando al mondo del lavoro. All?interno del testo non vi è infatti un riferimento preciso e, quindi, anche se decadono formalmente i termini di legge per cui la mascherina era considerata conditio sine qua non per accedere agli uffici, restano invece in piedi i protocolli siglati tra imprese e sindacati. Regole che, inevitabilmente, stabiliscono non solo che la protezione è obbligatoria ma anche che bisogna mantenere un distanziamento di almeno un metro e mezzo tra le diverse postazioni lavorative. Un garbuglio legislativo a cui le parti sociali porranno rimedio nei prossimi giorni (un incontro dovrebbe tenersi il prossimo 4 maggio) definendo nuove raccomandazioni comuni per tutte le imprese. Per quanto riguarda gli uffici pubblici invece, si apprende, sarà il ministro della Pa Renato Brunetta ad inviare una circolare ai responsabili delle amministrazioni pubbliche per rimarcare la necessità di utilizzare «buon senso», e quindi si raccomanderà comunque l?uso della mascherina e il ricorso al distanziamento specie nei luoghi aperti al pubblico. ?

GREEN PASS. Addio Qr code (non nelle Rsa)

Tutto come previsto: a partire dal 1° maggio decade l?obbligo di esibire il Green pass – sia nella versione ?base? che in quella ?rafforzata? – per accedere a locali, palestre, cinema e uffici. Come già stabilito dal decreto varato alla fine del mese di marzo quindi, il Qr code andrà di fatto in pensione. Fanno però eccezione gli ospedali e le strutture sanitarie (dove l?obbligo resta in vigore fino alla fine dell?anno). Non solo, con un?ulteriore ordinanza varata ieri dal ministero della Salute il pass resta necessario fino alla fine di maggio per chi arriva in Italia dall?estero. Mentre viene abolito il passenger locator form.

TRASPORTI. Treni, bus e aerei: necessaria la Ffp2

Che si parli di tratte brevi o di lunghe percorrenze, a partire dal 1° maggio e fino al 15 giugno, per salire a bordo dei mezzi di trasporto continuerà ad essere richiesta la mascherina Ffp2. Anche se non sarà più necessario il Green pass infatti, autobus, tram, metro, navi, aerei e traghetti continuano ad essere considerati potenziali luoghi di contagio e, quindi, – questa la linea prudenziale del ministero della Salute – è ancora impossibile eliminare l?obbligo per tutti i passeggeri di coprire le vie respiratorie.

LAVORO. Uffici, protocolli ancora validi

Per accedere al proprio ufficio o alla propria postazione di lavoro, a partire dal 1° maggio, la mascherina non sarà più considerata obbligatoria. È questo il punto fisso da cui partire. Tuttavia, non essendo specificato nel testo varato ieri, resta la possibilità per le aziende di richiedere ai dipendenti di continuare con le vecchie regole. I protocolli siglati tra le parti sociali infatti non sono decaduti. Anzi, verranno aggiornati a stretto giro. Discorso simile anche per la Pa. Il ministro Brunetta lavora ad una circolare in cui verrà raccomandato l?uso della mascherina in situazioni rischiose. «Serve buon senso» fanno sapere.

LOCALI. Cene e caffè, liberi tutti

Dal mese prossimo si dirà finalmente addio ad una delle regole anti-contagio che più ha scatenato proteste in questi lunghi mesi di restrizioni. Dal 1° maggio infatti, per varcare la soglia di bar, pub e ristoranti – sia che ci si accomodi in un dehor all?esterno sia che lo si faccia in una sala al chiuso – per i clienti non sarà più obbligatorio indossare la mascherina. Ovviamente il dispositivo di protezione delle vie aeree non sarà neanche più richiesto ogni qualvolta ci si alza da tavola, ad esempio per andare in bagno o per pagare il conto.

NEGOZI. Supermercati, ecco la svolta

A dispetto di alcune anticipazioni, per quanto riguarda negozi, boutique, centri commerciali e supermercati è infine passata la cosiddetta linea ?aperturista?. E quindi, sempre a partire dal prossimo 1° maggio, non sarà più obbligatorio indossare la mascherina per fare shopping o fare la spesa. Chiaramente, continua ad essere raccomandabile l?uso del dispositivo di protezione in qualunque situazione che possa essere considerata rischiosa. In altri termini, anche se non è un?imposizione, sarebbe bene indossare la mascherina in presenza di assembramenti.

OSPEDALI. Visite ai pazienti con le restrizioni

Com?è ovvio, le più rigide norme anti-contagio riguarderanno le strutture sanitarie. L?obbligo di mascherina – assieme a quello di Green pass rafforzato per lavoratori e visitatori – resta infatti per ospedali e strutture socio-sanitarie, incluse le strutture di ospitalità e lungodegenza, le residenze sanitarie assistite (Rsa), gli hospice, le strutture riabilitative, le strutture residenziali per anziani, anche non autosufficienti, e comunque le strutture residenziali. Tanto per medici e infermieri, quanto per utenti e visitatori quindi, non ci sono particolari novità.

SCUOLA. Norme invariate per gli esami

Nessuna deroga per la scuola. Fino alla fine dell?anno scolastico infatti, studenti e professori, dovranno continuare ad indossare obbligatoriamente la mascherina. Anche durante il periodo degli esami di fine anno. A chiarirlo era già stato l?ultimo decreto Covid (ovvero il testo emendato ieri in Commissione Affari Sociali), e la linea è stata confermata ieri. Uniche eccezioni, come accaduto fino ad oggi, riguardano gli studenti con necessità particolari o quelli più piccoli. Al di sotto dei 6 anni infatti, la mascherina non è obbligatoria neppure in classe.

EVENTI. Prudenza per le discoteche

Dopo il ritorno alla capienza completa degli spettatori stabilito dopo la fine dello stato d?emergenza del 31 marzo scorso, a partire dal 1° maggio negli stadi si potrà fare anche a meno della mascherina. Discorso differente però per tutti i luoghi che ospitano eventi al chiuso. Tanto per guardare un film al cinema o uno spettacolo a teatro, quanto per musei, discoteche (ovviamente non nel momento del ballo) e palazzetti dello sport (anche in caso di concerti o altri tipi di eventi), la mascherina Ffp2 continuerà ad essere considerata obbligatoria.

 

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Non è ancora l?ora di dire addio alle mascherine. Mentre i numeri dei contagi continuano a destare qualche preoccupazione infatti (i nuovi casi Covid registrati ieri sono stati quasi 70mila), il ministro della Salute Roberto Speranza ha varato ieri un?ordinanza che «prevede la proroga in alcuni ambiti dell?uso delle mascherine al chiuso». Su input di un emendamento definito in commissione Affari Sociali, si è deciso di considerare ancora necessari i dispositivo di protezione delle vie respiratorie fino al prossimo 15 giugno: «nei trasporti a lunga percorrenza e locale, gli ospedali e presidi sanitari, le Rsa, tutti gli eventi in cinema e teatri e i palazzetti dello sport». In altri termini, appunto, è presto per dire riporre le mascherine, specie in quelle situazioni in cui è impossibile mantenere il distanziamento o comunque si resta per molto tempo all?interno di un locale chiuso. Stesso discorso per le scuole, anche se il testo non interviene affatto sul punto, perché la proroga fino alla fine dell?anno scolastico era già stata decisa nel decreto precedente. Tuttavia il ragionamento prudenziale del ministero della Salute non è valido ovunque.

Con l?obiettivo di tornare al più presto alla normalità infatti, assieme all?annunciato addio al Green pass, dal primo maggio viene meno l?obbligo di indossare la mascherina non solo per accedere a bar e ristoranti, ma anche per negozi, supermercati, stadi e spettacoli all?aperto. In ogni caso, bisognerà usare buon senso. E se ci si ritrova in una situazione di rischio potenziale è sempre raccomandabile indossarla. La questione si complica guardando al mondo del lavoro. All?interno del testo non vi è infatti un riferimento preciso e, quindi, anche se decadono formalmente i termini di legge per cui la mascherina era considerata conditio sine qua non per accedere agli uffici, restano invece in piedi i protocolli siglati tra imprese e sindacati. Regole che, inevitabilmente, stabiliscono non solo che la protezione è obbligatoria ma anche che bisogna mantenere un distanziamento di almeno un metro e mezzo tra le diverse postazioni lavorative. Un garbuglio legislativo a cui le parti sociali porranno rimedio nei prossimi giorni (un incontro dovrebbe tenersi il prossimo 4 maggio) definendo nuove raccomandazioni comuni per tutte le imprese. Per quanto riguarda gli uffici pubblici invece, si apprende, sarà il ministro della Pa Renato Brunetta ad inviare una circolare ai responsabili delle amministrazioni pubbliche per rimarcare la necessità di utilizzare «buon senso», e quindi si raccomanderà comunque l?uso della mascherina e il ricorso al distanziamento specie nei luoghi aperti al pubblico. ?

GREEN PASS. Addio Qr code (non nelle Rsa)

Tutto come previsto: a partire dal 1° maggio decade l?obbligo di esibire il Green pass – sia nella versione ?base? che in quella ?rafforzata? – per accedere a locali, palestre, cinema e uffici. Come già stabilito dal decreto varato alla fine del mese di marzo quindi, il Qr code andrà di fatto in pensione. Fanno però eccezione gli ospedali e le strutture sanitarie (dove l?obbligo resta in vigore fino alla fine dell?anno). Non solo, con un?ulteriore ordinanza varata ieri dal ministero della Salute il pass resta necessario fino alla fine di maggio per chi arriva in Italia dall?estero. Mentre viene abolito il passenger locator form.

TRASPORTI. Treni, bus e aerei: necessaria la Ffp2

Che si parli di tratte brevi o di lunghe percorrenze, a partire dal 1° maggio e fino al 15 giugno, per salire a bordo dei mezzi di trasporto continuerà ad essere richiesta la mascherina Ffp2. Anche se non sarà più necessario il Green pass infatti, autobus, tram, metro, navi, aerei e traghetti continuano ad essere considerati potenziali luoghi di contagio e, quindi, – questa la linea prudenziale del ministero della Salute – è ancora impossibile eliminare l?obbligo per tutti i passeggeri di coprire le vie respiratorie.

LAVORO. Uffici, protocolli ancora validi

Per accedere al proprio ufficio o alla propria postazione di lavoro, a partire dal 1° maggio, la mascherina non sarà più considerata obbligatoria. È questo il punto fisso da cui partire. Tuttavia, non essendo specificato nel testo varato ieri, resta la possibilità per le aziende di richiedere ai dipendenti di continuare con le vecchie regole. I protocolli siglati tra le parti sociali infatti non sono decaduti. Anzi, verranno aggiornati a stretto giro. Discorso simile anche per la Pa. Il ministro Brunetta lavora ad una circolare in cui verrà raccomandato l?uso della mascherina in situazioni rischiose. «Serve buon senso» fanno sapere.

LOCALI. Cene e caffè, liberi tutti

Dal mese prossimo si dirà finalmente addio ad una delle regole anti-contagio che più ha scatenato proteste in questi lunghi mesi di restrizioni. Dal 1° maggio infatti, per varcare la soglia di bar, pub e ristoranti – sia che ci si accomodi in un dehor all?esterno sia che lo si faccia in una sala al chiuso – per i clienti non sarà più obbligatorio indossare la mascherina. Ovviamente il dispositivo di protezione delle vie aeree non sarà neanche più richiesto ogni qualvolta ci si alza da tavola, ad esempio per andare in bagno o per pagare il conto.

NEGOZI. Supermercati, ecco la svolta

A dispetto di alcune anticipazioni, per quanto riguarda negozi, boutique, centri commerciali e supermercati è infine passata la cosiddetta linea ?aperturista?. E quindi, sempre a partire dal prossimo 1° maggio, non sarà più obbligatorio indossare la mascherina per fare shopping o fare la spesa. Chiaramente, continua ad essere raccomandabile l?uso del dispositivo di protezione in qualunque situazione che possa essere considerata rischiosa. In altri termini, anche se non è un?imposizione, sarebbe bene indossare la mascherina in presenza di assembramenti.

OSPEDALI. Visite ai pazienti con le restrizioni

Com?è ovvio, le più rigide norme anti-contagio riguarderanno le strutture sanitarie. L?obbligo di mascherina – assieme a quello di Green pass rafforzato per lavoratori e visitatori – resta infatti per ospedali e strutture socio-sanitarie, incluse le strutture di ospitalità e lungodegenza, le residenze sanitarie assistite (Rsa), gli hospice, le strutture riabilitative, le strutture residenziali per anziani, anche non autosufficienti, e comunque le strutture residenziali. Tanto per medici e infermieri, quanto per utenti e visitatori quindi, non ci sono particolari novità.

SCUOLA. Norme invariate per gli esami

Nessuna deroga per la scuola. Fino alla fine dell?anno scolastico infatti, studenti e professori, dovranno continuare ad indossare obbligatoriamente la mascherina. Anche durante il periodo degli esami di fine anno. A chiarirlo era già stato l?ultimo decreto Covid (ovvero il testo emendato ieri in Commissione Affari Sociali), e la linea è stata confermata ieri. Uniche eccezioni, come accaduto fino ad oggi, riguardano gli studenti con necessità particolari o quelli più piccoli. Al di sotto dei 6 anni infatti, la mascherina non è obbligatoria neppure in classe.

EVENTI. Prudenza per le discoteche

Dopo il ritorno alla capienza completa degli spettatori stabilito dopo la fine dello stato d?emergenza del 31 marzo scorso, a partire dal 1° maggio negli stadi si potrà fare anche a meno della mascherina. Discorso differente però per tutti i luoghi che ospitano eventi al chiuso. Tanto per guardare un film al cinema o uno spettacolo a teatro, quanto per musei, discoteche (ovviamente non nel momento del ballo) e palazzetti dello sport (anche in caso di concerti o altri tipi di eventi), la mascherina Ffp2 continuerà ad essere considerata obbligatoria.

 

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För att vinna en match, vilken målvakt skulle du helst vilja ha i ditt lag?

1. Andrei Vasilevskij, Tampa Bay Lightning, 37,4 procent av rösterna.

2. Carey Price, Montreal Canadiens, 13,9.

3. Marc-Andre Fleury, Minnesota Wild, 6,7.

5. Jacob Markström, Calgary Flames, 3,1.

Röster: 537

För att vinna en match, vilken spelare skulle du helst vilja ha i ditt lag?

1. Connor McDavid, Edmonton Oilers, 42,4.

2. Sidney Crosby, Pittsburgh Penguins, 17,3.

3. Victor Hedman, Tampa Bay Lightning, 6,7.

Röster: 507

Vem har bäst klubbhantering?

1. Patrick Kane, Chicago Blackhawks, 57,3.

2. Connor McDavid, Edmonton Oilers, 22,8.

3. Nathan Mackinnon, Colorado Avalanche, 5,3.

Röster: 539

Vem är den bästa passningsläggaren?

1. Leon Draisaitl, Edmonton Oilers, 17,7.

2. Patrick Kane, Chicago Blackhawks, 15,6.

3. Nicklas Bäckström, Washington Capitals, 15,4.

Röster: 525

Vilken spelare skulle du vilja skjuta som?

1. Alex Ovetjkin, Washington Capitals, 53,1.

2. Auston Matthews, Toronto Maple Leafs, 24,0.

3. Patrik Laine, Columbus Blue Jackets, 3,4.

Röster: 523

Vem är den mest kompletta spelaren?

1. Sidney Crosby, Pittsburgh Penguins, 29,5.

2. Aleksander Barkov, Florida Panthers, 20,5.

3. Patrice Bergeron, Boston Bruins, 19,5.

Röster: 522

Vilken arena har den bästa isen?

1. Bell Centre, Montreal Canadiens, 39,6.

2. Rogers Place, Edmonton Oilers, 13,7.

3. Canada Life Centre, Winnipeg Jets, 12,2.

Röster: 459

Vilken spelare avskyr du mest att spela mot, men skulle vilja ha i ditt lag?

1. Brad Marchand, Boston Bruins, 26,4.

2. Connor McDavid, Edmonton Oilers, 18,3.

3. Tom Wilson, Washington Capitals 10,7.

4. Victor Hedman, Tampa Bay Lightning, 6,9.

Röster 459

Vem är den bästa damspelaren just nu?

1. Marie-Philip Poulin, Kanada, 43,2.

2. Hilary Knight, USA, 20,7.

3. Amanda Kessel, USA, 6,2.

Röster 338

Vilken är den bästa NHL-staden att spendera en dag i? (Fick inte välja sin klubbs stad)

1. Las Vegas, Vegas Golden Knights, 30,6.

2. New York City, Rangers och Islanders, 17,0.

3. Fort Lauderdale, Florida Panthers, 10,4.

Röster: 516

Vilken NHL-spelare skulle kunna lyckas i en annan sport?

1. Joe Pavelski, Golf, Dallas Stars, 4,0.

2. Anders Lee, Amerikansk fotboll, New York Islanders, 3,6.

3. Zdeno Chara, Basket, New York Islanders, 3,3.

3. Greg McKegg, Golf, New York Rangers, 3,3.

8. Gustav Nyquist, Columbus Blue Jackets, 1,6.

Röster: 300

Vilken spelare har bäst hockeyfrisyr?

1. Cody Eakin, Buffalo Sabres, 8,9.

2. William Karlsson, Vegas Golden Knights, 7,9.

3. Erik Karlsson, San Jose Sharks, 4,8.

Röster 392

Vilken NHL-spelare är bäst på sociala medier?

1. P.K. Subban, New Jersey Devils, 16,3.

2. Auston Matthews, Toronto Maple Leafs, 11,8.

3. Brad Marchand, Boston Bruins, 6,9.

Röster 287

Vilken NHL-spelare är den bästa förebilden?

1. Sidney Crosby, Pittsburgh Penguins, 42,7.

2. Patrice Bergeron, Boston Bruins, 9,8.

3. Connor McDavid, Edmonton Oilers, 3,2.

Röster 374

Vilken idrottare som inte spelar i NHL skulle du vilja vara för en dag?

1. Tom Brady, Amerikansk fotboll, 18,3.

2. Tiger Woods, Golf, 10,5.

3. Lebron James, Basket, 7,5.

Röster 437

Källa: NHLPA.

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För att vinna en match, vilken målvakt skulle du helst vilja ha i ditt lag?

1. Andrei Vasilevskij, Tampa Bay Lightning, 37,4 procent av rösterna.

2. Carey Price, Montreal Canadiens, 13,9.

3. Marc-Andre Fleury, Minnesota Wild, 6,7.

5. Jacob Markström, Calgary Flames, 3,1.

Röster: 537

För att vinna en match, vilken spelare skulle du helst vilja ha i ditt lag?

1. Connor McDavid, Edmonton Oilers, 42,4.

2. Sidney Crosby, Pittsburgh Penguins, 17,3.

3. Victor Hedman, Tampa Bay Lightning, 6,7.

Röster: 507

Vem har bäst klubbhantering?

1. Patrick Kane, Chicago Blackhawks, 57,3.

2. Connor McDavid, Edmonton Oilers, 22,8.

3. Nathan Mackinnon, Colorado Avalanche, 5,3.

Röster: 539

Vem är den bästa passningsläggaren?

1. Leon Draisaitl, Edmonton Oilers, 17,7.

2. Patrick Kane, Chicago Blackhawks, 15,6.

3. Nicklas Bäckström, Washington Capitals, 15,4.

Röster: 525

Vilken spelare skulle du vilja skjuta som?

1. Alex Ovetjkin, Washington Capitals, 53,1.

2. Auston Matthews, Toronto Maple Leafs, 24,0.

3. Patrik Laine, Columbus Blue Jackets, 3,4.

Röster: 523

Vem är den mest kompletta spelaren?

1. Sidney Crosby, Pittsburgh Penguins, 29,5.

2. Aleksander Barkov, Florida Panthers, 20,5.

3. Patrice Bergeron, Boston Bruins, 19,5.

Röster: 522

Vilken arena har den bästa isen?

1. Bell Centre, Montreal Canadiens, 39,6.

2. Rogers Place, Edmonton Oilers, 13,7.

3. Canada Life Centre, Winnipeg Jets, 12,2.

Röster: 459

Vilken spelare avskyr du mest att spela mot, men skulle vilja ha i ditt lag?

1. Brad Marchand, Boston Bruins, 26,4.

2. Connor McDavid, Edmonton Oilers, 18,3.

3. Tom Wilson, Washington Capitals 10,7.

4. Victor Hedman, Tampa Bay Lightning, 6,9.

Röster 459

Vem är den bästa damspelaren just nu?

1. Marie-Philip Poulin, Kanada, 43,2.

2. Hilary Knight, USA, 20,7.

3. Amanda Kessel, USA, 6,2.

Röster 338

Vilken är den bästa NHL-staden att spendera en dag i? (Fick inte välja sin klubbs stad)

1. Las Vegas, Vegas Golden Knights, 30,6.

2. New York City, Rangers och Islanders, 17,0.

3. Fort Lauderdale, Florida Panthers, 10,4.

Röster: 516

Vilken NHL-spelare skulle kunna lyckas i en annan sport?

1. Joe Pavelski, Golf, Dallas Stars, 4,0.

2. Anders Lee, Amerikansk fotboll, New York Islanders, 3,6.

3. Zdeno Chara, Basket, New York Islanders, 3,3.

3. Greg McKegg, Golf, New York Rangers, 3,3.

8. Gustav Nyquist, Columbus Blue Jackets, 1,6.

Röster: 300

Vilken spelare har bäst hockeyfrisyr?

1. Cody Eakin, Buffalo Sabres, 8,9.

2. William Karlsson, Vegas Golden Knights, 7,9.

3. Erik Karlsson, San Jose Sharks, 4,8.

Röster 392

Vilken NHL-spelare är bäst på sociala medier?

1. P.K. Subban, New Jersey Devils, 16,3.

2. Auston Matthews, Toronto Maple Leafs, 11,8.

3. Brad Marchand, Boston Bruins, 6,9.

Röster 287

Vilken NHL-spelare är den bästa förebilden?

1. Sidney Crosby, Pittsburgh Penguins, 42,7.

2. Patrice Bergeron, Boston Bruins, 9,8.

3. Connor McDavid, Edmonton Oilers, 3,2.

Röster 374

Vilken idrottare som inte spelar i NHL skulle du vilja vara för en dag?

1. Tom Brady, Amerikansk fotboll, 18,3.

2. Tiger Woods, Golf, 10,5.

3. Lebron James, Basket, 7,5.

Röster 437

Källa: NHLPA.

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ilustran snmek


| foto: T24

V poslednch dvou tdnech byly v esku napadeny opakovan sttn weby. K tokm se pihlsila rusk hackersk skupina Killnet, kter vyhroovala i eskm mdim. K aktulnm napadenm web mdi se ale skupina zatm nevyjdila.

Mluv esk televize uvedla, e jde o takzvan DDoS tok. Pi nm se tonci sna vysokm mnostvm pstup na weby najednou pes vce pota strnky zahltit. esk televize podle Blinkov zaznamenv kybernetick tok zhruba od 13:15. Nae ochrann mechanismy to zachytily. Ale potom n extern poskytovatel ml technick vpadky ve sv infrastruktue, a to dote eme, ekla.

Ped 19:00 postihl vpadek tak iROZHLAS.cz. Na 99 procent nejde o kybernetick tok. S nejvt pravdpodobnost je to problm na sov infrastruktue u provozovatele. Na odstrann problmu se pracuje, sdlil Hona.

Ve stedu byly nedostupn kvli kybernetickmu toku weby ministerstva vnitra, vetn strnek policie i hasi, a to od rna a do zhruba 14:00. Problmy mly kvli napaden tak strnky eskch drah. Rovn minul tden ve stedu a tvrtek bylo napadeno nkolik web sttu, napklad strnky vldy a Nrodnho adu pro kybernetickou a informan bezpenost (NKIB) nebo portl veejn sprvy, kter spravuje ministerstvo vnitra. Stejn jako dnes lo o DDoS toky.

K tokm ze stedy a minulho tdne se pihlsila rusk skupina hacker Killnet. Po stedenm toku na svm webu uvedla, e stejn napaden hroz i eskm mdim, pokud nepestanou skupinu Killnet oznaovat za prokremelskou. Skupina tak ji dve oznmila, e v esku to tak na sluby webhostingu, tedy poskytovn prostoru pro internetov strnky.

NKIB na zven riziko kyberpione a kybertok opakovan upozoruje v souvislosti se situac na Ukrajin, kter nyn el rusk vojensk invazi. esko Ukrajinu ve vlce s Ruskem podporuje mimo jin i dodvkami zbran. Rusko vyhrouje sttm podporujcm Ukrajinu odvetou. NKIB nabd organizace k ostraitosti proti nejastji pouvanm technikm tok a k aktualizaci informanch systm, aby nedochzelo ke zneuit znmch zranitelnost.

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ilustran snmek


| foto: T24

V poslednch dvou tdnech byly v esku napadeny opakovan sttn weby. K tokm se pihlsila rusk hackersk skupina Killnet, kter vyhroovala i eskm mdim. K aktulnm napadenm web mdi se ale skupina zatm nevyjdila.

Mluv esk televize uvedla, e jde o takzvan DDoS tok. Pi nm se tonci sna vysokm mnostvm pstup na weby najednou pes vce pota strnky zahltit. esk televize podle Blinkov zaznamenv kybernetick tok zhruba od 13:15. Nae ochrann mechanismy to zachytily. Ale potom n extern poskytovatel ml technick vpadky ve sv infrastruktue, a to dote eme, ekla.

Ped 19:00 postihl vpadek tak iROZHLAS.cz. Na 99 procent nejde o kybernetick tok. S nejvt pravdpodobnost je to problm na sov infrastruktue u provozovatele. Na odstrann problmu se pracuje, sdlil Hona.

Ve stedu byly nedostupn kvli kybernetickmu toku weby ministerstva vnitra, vetn strnek policie i hasi, a to od rna a do zhruba 14:00. Problmy mly kvli napaden tak strnky eskch drah. Rovn minul tden ve stedu a tvrtek bylo napadeno nkolik web sttu, napklad strnky vldy a Nrodnho adu pro kybernetickou a informan bezpenost (NKIB) nebo portl veejn sprvy, kter spravuje ministerstvo vnitra. Stejn jako dnes lo o DDoS toky.

K tokm ze stedy a minulho tdne se pihlsila rusk skupina hacker Killnet. Po stedenm toku na svm webu uvedla, e stejn napaden hroz i eskm mdim, pokud nepestanou skupinu Killnet oznaovat za prokremelskou. Skupina tak ji dve oznmila, e v esku to tak na sluby webhostingu, tedy poskytovn prostoru pro internetov strnky.

NKIB na zven riziko kyberpione a kybertok opakovan upozoruje v souvislosti se situac na Ukrajin, kter nyn el rusk vojensk invazi. esko Ukrajinu ve vlce s Ruskem podporuje mimo jin i dodvkami zbran. Rusko vyhrouje sttm podporujcm Ukrajinu odvetou. NKIB nabd organizace k ostraitosti proti nejastji pouvanm technikm tok a k aktualizaci informanch systm, aby nedochzelo ke zneuit znmch zranitelnost.

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Linus Karlsson erzielte vor 3.000 Zuschauern in der Steffl Arena in Wien-Kagran erst im Schlussdrittel in der 46. Minute im Powerplay den einzigen Treffer im Spiel und verhinderte damit die Sensation zum Auftakt der Euro Hockey Challenge. Nun warten in Ostrava mit Olympiasieger und WM-Gastgeber Finnland am Samstag (12.00 Uhr) und Hausherr Tschechien am Sonntag (16.00 Uhr) zwei weitere hochkarätige Testspielgegner auf die Mannschaft von Bader.

?Wir haben sehr viele Sachen richtig gemacht und sind sehr gut aufgetreten. Wir waren chancentechnisch auf Augenhöhe, und man darf nicht vergessen, dass der Gegner Schweden war. Letztendlich hat ein Tor den Unterschied gemacht?, war auch Kapitän Thomas Raffl im ORF-Interview hochzufrieden, ?Schweden ist eine Topnation mit Topspielern, auch wenn der Kader noch nicht jener von der WM ist.? Der Routinier von Meister Salzburg freute sich bereits auf das Duell mit den Finnen: ?Wir haben die nächste Chance, uns zu beweisen. Wir wollen von Spiel zu Spiel als Mannschaft wachsen.?

Karlsson erzielt Siegestreffer

Der Mann von Skelleftea bricht im Schlussabschnitt mit einem satten Schuss den Bann

Torhüter Bernhard Starkbaum, der mit seinen Paraden lange das 0:0 hielt und daher auch zum Spieler der Partie gewählt wurde, lobte seine Vorderleute. ?Wir haben von Anfang an ein gutes Spiel gemacht und Schweden auch unter Druck gesetzt. Leider hat es nicht ganz gereicht, aber wir können darauf aufbauen?, sagte der 36-Jährige, ?wir können stolz auf uns sein, aber jetzt heißt es weiterarbeiten. Wir haben heute schnelle Entscheidungen getroffen, und wenn wir das Spielsystem durchziehen, können wir auch die Großen ärgern.?

Österreich gibt von Beginn an Gas

Gegen die Großmacht Schweden war man von der von Teamchef Bader befürchteten ?kalten Dusche? weit entfernt. Im ersten Drittel feuerten Kapitän Raffl und Co. 20 Torschüsse ab, eine Seltenheit gegen einen Konkurrenten dieses Kalibers. Bei einem Stangenschuss von Dominic Zwerger (8.) hatten die Gäste aus Skandinavien auch Glück, nicht in Rückstand zu geraten.


GEPA/David Bitzan

Österreichs Goalie Starkbaum (l.) zeigte gegen die Schweden eine herausragende Leistung

Im Mitteldrittel erhöhten die Skandinavier das Tempo. Doch Torhüter Bernhard Starkbaum, in dieser Vorbereitung schon zweimal ohne Gegentor (1:0 gegen Polen und 5:0 gegen Italien), ließ sich nicht bezwingen. Die Hoffnungen auf den ersten Erfolg gegen das ?Drei-Kronen-Team? seit einem 2:1-Sieg vor 75 Jahren beendete aber letztlich Karlsson mit einem präzisen und für Starkbaum verdeckten Schuss im Powerplay.

Die Österreicher kämpften noch um den Ausgleich und nahmen Starkbaum für einen sechsten Feldspieler vom Eis, am Ende blieb es eine so knappe Niederlage wie zuletzt vor 29 Jahren.

WM-Testspiel in Wien

Donnerstag:

Österreich ? Schweden 0:1

(0:0 0:0 0:1)

Wien, 3.000

Tor: Karlsson (46./PP)

Österreich: Starkbaum ? Maier, Unterweger; Zündel, Heinrich; B. Wolf, Hackl; Wimmer, Brunner ? Lebler, Haudum, Ganahl; Schneider, Nissner, Th. Raffl ? Feldner, Baumgartner, Zwerger ? P. Huber, Achermann, Wukovits

Testspiele in der WM-Vorbereitung

06.04 (Znojmo) Tschechien Österreich 5:1
08.04. (Linz) Österreich Tschechien 1:4
14.04. (Graz) Österreich Polen 4:1
16.04. (Graz) Österreich Polen 1:0
23.04. (Bruneck) Italien Österreich 2:1
24.04. (Innsbruck) Österreich Italien 5:0
28.04. (Wien) Österreich Schweden 0:1
30.04. (Ostrava) Österreich Finnland 12.00 Uhr
01.05. (Ostrava) Tschechien Österreich 16.00 Uhr
09.05. (Schwenningen) Deutschland Österreich 17.00 Uhr

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Linus Karlsson erzielte vor 3.000 Zuschauern in der Steffl Arena in Wien-Kagran erst im Schlussdrittel in der 46. Minute im Powerplay den einzigen Treffer im Spiel und verhinderte damit die Sensation zum Auftakt der Euro Hockey Challenge. Nun warten in Ostrava mit Olympiasieger und WM-Gastgeber Finnland am Samstag (12.00 Uhr) und Hausherr Tschechien am Sonntag (16.00 Uhr) zwei weitere hochkarätige Testspielgegner auf die Mannschaft von Bader.

?Wir haben sehr viele Sachen richtig gemacht und sind sehr gut aufgetreten. Wir waren chancentechnisch auf Augenhöhe, und man darf nicht vergessen, dass der Gegner Schweden war. Letztendlich hat ein Tor den Unterschied gemacht?, war auch Kapitän Thomas Raffl im ORF-Interview hochzufrieden, ?Schweden ist eine Topnation mit Topspielern, auch wenn der Kader noch nicht jener von der WM ist.? Der Routinier von Meister Salzburg freute sich bereits auf das Duell mit den Finnen: ?Wir haben die nächste Chance, uns zu beweisen. Wir wollen von Spiel zu Spiel als Mannschaft wachsen.?

Karlsson erzielt Siegestreffer

Der Mann von Skelleftea bricht im Schlussabschnitt mit einem satten Schuss den Bann

Torhüter Bernhard Starkbaum, der mit seinen Paraden lange das 0:0 hielt und daher auch zum Spieler der Partie gewählt wurde, lobte seine Vorderleute. ?Wir haben von Anfang an ein gutes Spiel gemacht und Schweden auch unter Druck gesetzt. Leider hat es nicht ganz gereicht, aber wir können darauf aufbauen?, sagte der 36-Jährige, ?wir können stolz auf uns sein, aber jetzt heißt es weiterarbeiten. Wir haben heute schnelle Entscheidungen getroffen, und wenn wir das Spielsystem durchziehen, können wir auch die Großen ärgern.?

Österreich gibt von Beginn an Gas

Gegen die Großmacht Schweden war man von der von Teamchef Bader befürchteten ?kalten Dusche? weit entfernt. Im ersten Drittel feuerten Kapitän Raffl und Co. 20 Torschüsse ab, eine Seltenheit gegen einen Konkurrenten dieses Kalibers. Bei einem Stangenschuss von Dominic Zwerger (8.) hatten die Gäste aus Skandinavien auch Glück, nicht in Rückstand zu geraten.


GEPA/David Bitzan

Österreichs Goalie Starkbaum (l.) zeigte gegen die Schweden eine herausragende Leistung

Im Mitteldrittel erhöhten die Skandinavier das Tempo. Doch Torhüter Bernhard Starkbaum, in dieser Vorbereitung schon zweimal ohne Gegentor (1:0 gegen Polen und 5:0 gegen Italien), ließ sich nicht bezwingen. Die Hoffnungen auf den ersten Erfolg gegen das ?Drei-Kronen-Team? seit einem 2:1-Sieg vor 75 Jahren beendete aber letztlich Karlsson mit einem präzisen und für Starkbaum verdeckten Schuss im Powerplay.

Die Österreicher kämpften noch um den Ausgleich und nahmen Starkbaum für einen sechsten Feldspieler vom Eis, am Ende blieb es eine so knappe Niederlage wie zuletzt vor 29 Jahren.

WM-Testspiel in Wien

Donnerstag:

Österreich ? Schweden 0:1

(0:0 0:0 0:1)

Wien, 3.000

Tor: Karlsson (46./PP)

Österreich: Starkbaum ? Maier, Unterweger; Zündel, Heinrich; B. Wolf, Hackl; Wimmer, Brunner ? Lebler, Haudum, Ganahl; Schneider, Nissner, Th. Raffl ? Feldner, Baumgartner, Zwerger ? P. Huber, Achermann, Wukovits

Testspiele in der WM-Vorbereitung

06.04 (Znojmo) Tschechien Österreich 5:1
08.04. (Linz) Österreich Tschechien 1:4
14.04. (Graz) Österreich Polen 4:1
16.04. (Graz) Österreich Polen 1:0
23.04. (Bruneck) Italien Österreich 2:1
24.04. (Innsbruck) Österreich Italien 5:0
28.04. (Wien) Österreich Schweden 0:1
30.04. (Ostrava) Österreich Finnland 12.00 Uhr
01.05. (Ostrava) Tschechien Österreich 16.00 Uhr
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Mit der überraschend angekündigten Lieferung von Gepard-Panzern an die Ukraine hat sich Bundeskanzler Olaf Scholz (SPD) am Dienstag dem Druck internationaler Partner gebeugt. Deutschland war eines der letzten Länder, das Kiew noch die direkte Lieferung schwerer Waffen verweigert hatte. Zuvor war bekannt geworden, dass Deutschland der Ukraine zuletzt Ende März nennenswerte Waffen geliefert hatte. In den darauffolgenden drei Wochen wurden lediglich Ersatzteile, Granaten und ?Anzündmittel? geliefert, wie aus einer ukrainischen Aufstellung hervorging, die WELT vorliegt.

Doch nur einen Tag nach der Kehrtwende des Kanzlers herrschte Unklarheit, wie schnell die deutschen Gepard-Panzer der Ukraine überhaupt zur Verfügung stehen werden. Bundesverteidigungsministerin Christine Lambrecht (SPD) informierte am Mittwoch den Verteidigungsausschuss des Bundestages, konnte aber keine Angaben zum Zeitpunkt der Lieferung machen, wie WELT aus Teilnehmerkreisen erfuhr. Andere Länder agieren schneller und entschlossener. Eine Übersicht.

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USA

Allein in den beiden vergangenen Wochen hat US-Präsident Joe Biden zweimal Militärhilfen im Wert von jeweils 800 Millionen Dollar angekündigt. In teilweise weniger als 48 Stunden lieferte das Pentagon das Material. In den jüngsten Hilfspaketen sind unter anderem 121 taktische Drohnen enthalten. Die USA lieferten bereits Hunderte gepanzerte Fahrzeuge, rund 184.000 Artilleriegeschosse, knapp 6000 Javelins-Panzerabwehrwaffen und fast 2000 Stinger-Flugabwehrraketensysteme. Zudem wollen die USA mindestens elf russische Militärhubschrauber des Typs Mi-17 schicken, die zuvor im Besitz der gestürzten afghanischen Regierung waren und seit Jahren in der Ukraine gewartet wurden. Bereits geliefert wurden fast 40 Millionen Schuss Kleinwaffenmunition, gut 5000 Gewehre, 1000 Pistolen, 400 Maschinengewehre und 400 Schrotflinten. Auch stellten die USA Granaten, Mörser und Artilleriegeschosse bereit. Panzer haben sie bisher nicht geliefert. Daniel Friedrich Sturm

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Großbritannien

Die Briten waren die ersten Europäer, die Mitte Januar die Ukraine mit Waffen zur Verteidigung zu versorgen begannen. London setzt weiter auf Konfrontation mit Moskau. Außenministerin Liz Truss kündigte am Mittwochabend an, dass der Westen der Ukraine noch stärker helfen müsse. ?Schwere Waffen, Panzer Flugzeuge ? wir müssen tief in unserer Ausrüstung graben, die Produktion ankurbeln?, sagte die Konservative. ?Wir werden schneller handeln und weitergehen, um Russland aus der gesamten Ukraine zu verdrängen.? Eine Ansage, die auch die Krim einschließen könnte.

Da die zweite Phase des Krieges auf offenem Gelände stattfindet, wollen die Briten Artilleriesysteme mit größerer Reichweite liefern, ebenso Anti-Schiffs-Raketen und Drohnen. Allein in der vergangenen Woche gingen weitere Tausend tragbare NLAW-Panzerabwehrraketen und 200 Javelin-Raketen an Kiew. Zuletzt gab die Regierung bekannt, eine kleine Zahl schwerer Stormer-Schützenpanzer schicken zu wollen, die mit Starstreak-Raketenwerfern bestückt werden können. Starstreaks verstärken schon seit mehreren Wochen den ukrainischen Luftabwehrkampf. 120 Panzerfahrzeuge, etwa vom Typ Mastiff, helfen ebenso. Den britischen Etat haben die Lieferungen bisher umgerechnet rund 520 Millionen Euro gekostet. London ist zudem bereit, Nato-Partnern wie Polen Kampfflugzeuge zur Verfügung zu stellen, sollte Warschau seine Maschinen an Kiew abtreten. Stefanie Bolzen

Osteuropa

Noch bevor Russland die Ukraine angriff, war die Unterstützung bereits groß. Litauen lieferte bereits Mitte Februar Stinger-Panzerabwehrraketen an Kiew. Seit Kriegsbeginn hat Vilnius den Angaben des Verteidigungsministeriums zufolge weitere Panzerabwehrsysteme, Luftverteidigungssysteme, Drohnen und Luftraumüberwachungsradare geliefert.

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Israelischer Soldat in den Golan-Höhen nahe der syrischen Grenze

Auch die Liste der Lieferungen, die das estnische Verteidigungsministerium auf WELT-Anfrage vorlegt, ist lang. Estland lieferte seit Kriegsbeginn Javelin-Panzerabwehrwaffen an Kiew. Die Bundesregierung hatte Ende Februar die Genehmigung für die Lieferung von neun Haubitzen aus DDR-Altbeständen aus dem estnischen Bestand mit Verzögerung erteilt. Die wurden am 4. April geliefert. Das erste Nato-Land, das schwere Waffen in die Ukraine lieferte, war Tschechien. So schickte die Regierung in Prag Medienberichten zufolge bereits Anfang April Schützen- und Kampfpanzer sowjetischer Bauart nach Kiew. Auch Radhaubitzen aus Tschechien sind in der Ukraine bereits im Einsatz, wie Videoaufnahmen zeigen sollen.

Die größte Unterstützung kommt aus Polen. Die Waffenlieferungen sollen einen Wert von 1,6 Milliarden Dollar haben. Ukrainischen Angaben zufolge sollen allein am 25. Februar unter anderem Mörser, Javelin-Panzerabwehrraketen und sogar Drohnen aus Polen geliefert worden sein. Polnischen Medienberichten zufolge sind mittlerweile auch sowjetische T-72-Kampfpanzer und BWP-1-Schützenpanzer in der Ukraine.

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Offiziell ist die Liste der Waffen geheim, über deren Bereitstellung für die Ukraine die italienische Regierung in diesen Tagen entscheidet. Am Wochenende berichteten italienische Zeitungen trotzdem über Details: So soll die zweite Waffenlieferung seit Beginn des Krieges in der Ukraine ein ?qualitativer Sprung nach vorne? sein, wie die Zeitung ?Corriere della Sera? berichtete. Gemeint sind schwerere Waffen, wie Artilleriefahrzeuge. Das könnten neben den Stinger-Raketen, die schon in einer ersten Lieferung enthalten waren, M109-Panzerhaubitzen mit einem 155-mm-Kaliber sowie moderne PzH2000-Panzerhaubitzen aus deutscher Produktion sein. Virginia Kirst

Frankreich

Frankreich hat sich in Sachen Waffenlieferungen lange bedeckt gehalten. Zahlreiche Anfragen wurden mit dem Verweis auf das Militärgeheimnis unbeantwortet gelassen. Ende vergangener Woche hat der französische Präsident Emmanuel Macron erstmals die Lieferung schwerer Waffen angekündigt. In einem Interview sprach er von ?beachtlicher Ausrüstung?, die geliefert wird, darunter Caesar-Haubitzen. Es handelt sich dabei um eine 155mm-Haubitze mit einer Reichweite von 40 Kilometern. Nach Informationen der Regionalzeitung ?Ouest France? liefert Frankreich zwölf der 77 Geschütze aus dem Bestand der Armee. Rund 40 ukrainische Soldaten sollen in Frankreich an den Haubitzen ausgebildet werden. Martina Meister

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Die türkische Kampfdrohne namens Bayraktar ist in der Ukraine so beliebt, dass die Armee ihr sogar ein eigenes Lied widmete. ?Schafe kamen aus dem Osten zu uns, um ?ein großes Reich wiederherzustellen??, heißt es, ?aber die besten Hirten für Schafherden sind Bayraktar.? Unterlegt ist das Musikvideo mit Bildern, die mutmaßlich zeigen, wie die Drohnen russische Panzer in die Luft sprengen. Die Nachrichtenagentur Reuters berichtet, dass die Ukraine in den vergangenen Jahren mehr als 20 bewaffnete Drohnen des Typs Bayraktar TB2 des türkischen Unternehmens Baykar gekauft und im Januar weitere 16 bestellt hat. Demnach wurden sie im März ausgeliefert. Zu Lieferungen während des Krieges gibt es zwar keine offiziellen Angaben, laut der Vereinigung türkischer Exporteure (TIM) wuchs der Wert der Exporte von 1,9 Millionen im Vorjahr auf 59,1 Millionen Dollar an. Carolina Drüten

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Mit der überraschend angekündigten Lieferung von Gepard-Panzern an die Ukraine hat sich Bundeskanzler Olaf Scholz (SPD) am Dienstag dem Druck internationaler Partner gebeugt. Deutschland war eines der letzten Länder, das Kiew noch die direkte Lieferung schwerer Waffen verweigert hatte. Zuvor war bekannt geworden, dass Deutschland der Ukraine zuletzt Ende März nennenswerte Waffen geliefert hatte. In den darauffolgenden drei Wochen wurden lediglich Ersatzteile, Granaten und ?Anzündmittel? geliefert, wie aus einer ukrainischen Aufstellung hervorging, die WELT vorliegt.

Doch nur einen Tag nach der Kehrtwende des Kanzlers herrschte Unklarheit, wie schnell die deutschen Gepard-Panzer der Ukraine überhaupt zur Verfügung stehen werden. Bundesverteidigungsministerin Christine Lambrecht (SPD) informierte am Mittwoch den Verteidigungsausschuss des Bundestages, konnte aber keine Angaben zum Zeitpunkt der Lieferung machen, wie WELT aus Teilnehmerkreisen erfuhr. Andere Länder agieren schneller und entschlossener. Eine Übersicht.

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8

19:13

Hendrik Pekeler

Tor für THW Kiel, 4:3 durch Hendrik Pekeler

Kreisläufer Hendrik Pekeler nutzt ein schönes Anspiel von Steffen Weinhold.

7

19:13

Stefan ?avor

Tor für HSG Wetzlar, 3:3 durch Stefan ?avor

Stefan ?avor hebt aus dem Rückraum ab und nagelt die Kugel in die linke Ecke.

7

19:12

Harald Reinkind

Harald Reinkind

Tor für THW Kiel, 3:2 durch Harald Reinkind

Im zweiten Anlauf klappt es bei Harald Reinkind besser – erster Treffer für den Norweger.

6

19:11

Magnus Landin

Magnus Landin

Tor für THW Kiel, 2:2 durch Magnus Landin

Von Linksaußen findet Magnus Landin die Lücke und überwindet Till Klimpke.

5

19:10

Olle Forsell-Schefvert

Olle Forsell-Schefvert

Tor für HSG Wetzlar, 1:2 durch Olle Forsell-Schefvert

Olle Forsell-Schefvert feuert das Leder aus neun Metern in die rechte halbhohe Ecke.

5

19:10

Jetzt ballt auch Niklas Landin die Faust und jubelt in Richtung seiner Bank! Der Schlussmann der Norddeutschen bleibt der Sieger im Duell gegen Domen Novak.

4

19:09

Till Klimpke darf sich zum ersten Mal in dieser Partie auszeichnen! Der HSG-Keeper nimmt einen Versuch aus halbrechter Lage von Harald Reinkind weg.

3

19:08

Stefan Čavor

Stefan ?avor

Tor für HSG Wetzlar, 1:1 durch Stefan ?avor

Stefan ?avor kommt aus der Ferne durch und bringt die Gäste ebenfalls auf die Anzeigetafel.

3

19:07

Patrick Wiencek

Patrick Wiencek

Tor für THW Kiel, 1:0 durch Patrick Wiencek

Patrick Wiencek eröffnet den Torreigen an diesem Abend mit einem erfolgreichen Wurf vom Kreis.

2

19:06

Den ersten Abschluss der Begegnung setzt Magnus Fredriksen aus dem Rückraum an den rechten Pfosten.

1

19:05

Los geht?s in der Wunderino-Arena – als Schiedsrichtergespann sorgen Steven Heine und Sascha Standke für Ordnung auf dem Parkett.

18:44

Zuletzt mussten die Grün-Weißen empfindliche Rückschläge hinnehmen und kassierten drei Niederlagen in Folge. Dadurch haben die Mittelhessen eine noch bessere Ausgangsposition verspielt und stehen nun unter Zugzwang. Dennoch ist Till Klimpke mit der aktuellen Entwicklung grundsätzlich zufrieden. “Wir spielen eine solide Saison, haben uns vom Spielstil her stabilisiert”, sagte der HSG-Torhüter. Hoffnung auf die Trendwende darf Wetzlar aus dem Hinspiel schöpfen, als sie den deutschen Rekordmeister vor dem Jahreswechsel mit 29:27 in die Knie zwingen konnten.

18:35

Die Zebras wollen den Schwung des zwölften Titels im DHB-Pokal für den Liga-Endspurt nutzen. “Die Euphorie in der Mannschaft und bei den Fans setzt neue Energie frei”, erklärte Patrick Wiencek und nannte die logische Zielsetzung für die kommenden Wochen: “Gemeinsam mit unseren Fans im Rücken wollen wir die nächsten großen Herausforderungen angehen und Siege holen.” Dabei ist sich der THW-Kapitän bewusst, dass man die Mittelhessen nicht im Vorbeigehen besiegen wird. “Jeder weiß, dass wir uns gegen Wetzlar zuletzt immer schwer getan haben”, warnte Wiencek.

18:27

Nach dem erfolgreichen Pokalwochenende stehen für Kiel die nächsten Aufgaben in der Bundesliga an. Derzeit belegen die Norddeutschen den zweiten Tabellenplatz und duellieren sich mit den Füchsen Berlin um den Einzug in die Champions-League. Beide Mannschaften sind punktgleich, einen Ausrutscher wollen die Zebras daher vermeiden. Auch Gäste aus Wetzlar kämpfen noch um das internationale Geschäft – im Vierkampf mit Göppingen, Leipzig und Melsungen fehlen den Mittelhessen gerade zwei Zähler auf den begehrten fünften Platz, der zur Teilnahme an der European-League berechtigen würde.

18:20

Hallo und herzlich willkommen zur Handball-Bundesliga am Donnerstagabend! Der THW Kiel empfängt in der Nachholpartie des 26. Spieltags die HSG Wetzlar. Anwurf in der Wunderino-Arena ist um 19:05 Uhr.

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Hendrik Pekeler

Tor für THW Kiel, 4:3 durch Hendrik Pekeler

Kreisläufer Hendrik Pekeler nutzt ein schönes Anspiel von Steffen Weinhold.

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Stefan ?avor

Tor für HSG Wetzlar, 3:3 durch Stefan ?avor

Stefan ?avor hebt aus dem Rückraum ab und nagelt die Kugel in die linke Ecke.

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Harald Reinkind

Harald Reinkind

Tor für THW Kiel, 3:2 durch Harald Reinkind

Im zweiten Anlauf klappt es bei Harald Reinkind besser – erster Treffer für den Norweger.

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Magnus Landin

Magnus Landin

Tor für THW Kiel, 2:2 durch Magnus Landin

Von Linksaußen findet Magnus Landin die Lücke und überwindet Till Klimpke.

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19:10

Olle Forsell-Schefvert

Olle Forsell-Schefvert

Tor für HSG Wetzlar, 1:2 durch Olle Forsell-Schefvert

Olle Forsell-Schefvert feuert das Leder aus neun Metern in die rechte halbhohe Ecke.

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Jetzt ballt auch Niklas Landin die Faust und jubelt in Richtung seiner Bank! Der Schlussmann der Norddeutschen bleibt der Sieger im Duell gegen Domen Novak.

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Till Klimpke darf sich zum ersten Mal in dieser Partie auszeichnen! Der HSG-Keeper nimmt einen Versuch aus halbrechter Lage von Harald Reinkind weg.

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Stefan Čavor

Stefan ?avor

Tor für HSG Wetzlar, 1:1 durch Stefan ?avor

Stefan ?avor kommt aus der Ferne durch und bringt die Gäste ebenfalls auf die Anzeigetafel.

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19:07

Patrick Wiencek

Patrick Wiencek

Tor für THW Kiel, 1:0 durch Patrick Wiencek

Patrick Wiencek eröffnet den Torreigen an diesem Abend mit einem erfolgreichen Wurf vom Kreis.

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19:06

Den ersten Abschluss der Begegnung setzt Magnus Fredriksen aus dem Rückraum an den rechten Pfosten.

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19:05

Los geht?s in der Wunderino-Arena – als Schiedsrichtergespann sorgen Steven Heine und Sascha Standke für Ordnung auf dem Parkett.

18:44

Zuletzt mussten die Grün-Weißen empfindliche Rückschläge hinnehmen und kassierten drei Niederlagen in Folge. Dadurch haben die Mittelhessen eine noch bessere Ausgangsposition verspielt und stehen nun unter Zugzwang. Dennoch ist Till Klimpke mit der aktuellen Entwicklung grundsätzlich zufrieden. “Wir spielen eine solide Saison, haben uns vom Spielstil her stabilisiert”, sagte der HSG-Torhüter. Hoffnung auf die Trendwende darf Wetzlar aus dem Hinspiel schöpfen, als sie den deutschen Rekordmeister vor dem Jahreswechsel mit 29:27 in die Knie zwingen konnten.

18:35

Die Zebras wollen den Schwung des zwölften Titels im DHB-Pokal für den Liga-Endspurt nutzen. “Die Euphorie in der Mannschaft und bei den Fans setzt neue Energie frei”, erklärte Patrick Wiencek und nannte die logische Zielsetzung für die kommenden Wochen: “Gemeinsam mit unseren Fans im Rücken wollen wir die nächsten großen Herausforderungen angehen und Siege holen.” Dabei ist sich der THW-Kapitän bewusst, dass man die Mittelhessen nicht im Vorbeigehen besiegen wird. “Jeder weiß, dass wir uns gegen Wetzlar zuletzt immer schwer getan haben”, warnte Wiencek.

18:27

Nach dem erfolgreichen Pokalwochenende stehen für Kiel die nächsten Aufgaben in der Bundesliga an. Derzeit belegen die Norddeutschen den zweiten Tabellenplatz und duellieren sich mit den Füchsen Berlin um den Einzug in die Champions-League. Beide Mannschaften sind punktgleich, einen Ausrutscher wollen die Zebras daher vermeiden. Auch Gäste aus Wetzlar kämpfen noch um das internationale Geschäft – im Vierkampf mit Göppingen, Leipzig und Melsungen fehlen den Mittelhessen gerade zwei Zähler auf den begehrten fünften Platz, der zur Teilnahme an der European-League berechtigen würde.

18:20

Hallo und herzlich willkommen zur Handball-Bundesliga am Donnerstagabend! Der THW Kiel empfängt in der Nachholpartie des 26. Spieltags die HSG Wetzlar. Anwurf in der Wunderino-Arena ist um 19:05 Uhr.

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Un coro unanime arriva dai grandi ex del tennis sulla decisione di Wimbledon di vietare la partecipazione agli atleti russi e bielorussi. “Decisione assurda”, dice Bertolucci,  “Un’ingiustizia” aggiunge Barazzutti. “Roma non deve fare lo stesso errore”, il pensiero di Panatta. Le parole in occasione della presentazione di “Una squadra”, docuserie Sky Original sulla storia della nazionale italiana di tennis che vinse la Coppa Davis nel ’76

“Oggi al Foro Italico giocherei con la maglietta ucraina”. A dire così è Adriano Panatta, in riferimento alla maglietta rossa indossata provocatoriamente (contro il regime di Pinochet) in Cile nel 1976 alla finale di Coppa Davis. L’occasione è la presentazione di “Una squadra”, la docuserie Sky Original sulla storia della nazionale italiana di tennis che vinse la Coppa Davis nel ’76 e che negli anni successivi raggiunse la finale altre tre volte, in onda su Sky Documentaries dal 14 maggio alle 21.15 (i primi due episodi andranno anche su Sky Sport Uno domenica 15 maggio, subito dopo la finale degli Internazionali d’Italia).

“Una squadra”: al cinema dal 2 al 4 maggio e dal 14 maggio su Sky

Panatta: ” Esclusione tennisti russi da Wimbledon è una vergogna”

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Niente Wimbledon per tennisti russi e bielorussi

Per quanto riguarda il veto ai tennisti russi a Wimbledon replica: “E’ una vergogna che non possano giocare. Si mettono i veti, ma poi si continuano ad avere rapporti con la Russia. Era quello che succedeva tra Italia e Cile anche nel 1976”. “E’ una forma di razzismo- continua Panatta- se vado a Parigi sono un italiano in Francia, non rappresento certo l’Italia”. 

Bertolucci: “Stop a russi e bielorussi grosso sbaglio”

“Escludere i tennisti russi e bielorussi da Wimbledon è un grosso sbaglio che penalizza venti giocatori tra uomini e donne e l’ipotesi di estendere la decisione anche agli Internazionali d’Italia è una buffonata. Non credo che ci siano i tempi per

decidere di estromettere i tennisti russi e bielorussi da Roma – ha proseguito Bertolucci -. Il Cio finora ha raccomandato questa strada alle federazioni per sanzionare la Russia di Putin, ma ora più che indicare dovrebbe decidere. Prima di Roma lunedì prossimo inizia il torneo di Madrid, dovrebbe avere lo stesso problema, vediamo cosa succederà in Spagna”. 

La docuserie Sky Original “Una Squadra” 

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Una Squadra: docuserie sulla Coppa Davis del ’76

 Dal 1976 al 1980 l?Italia è la squadra da battere. Parliamo di tennis e il trofeo per cui si lotta è la Coppa Davis. La squadra è formata da quattro giocatori, quattro campioni: Corrado Barazzutti, Paolo Bertolucci, Adriano Panatta, Tonino Zugarelli. 
In quei cinque anni raggiungono la finale quattro volte, vincendo solo nel ?76 contro il Cile. Le finali raggiunte ma poi perse sono nel ?77 contro l?Australia, nel ?79 contro gli USA e nell?80 contro la Cecoslovacchia. Nel ?76 e nel ?77 la squadra ha come capitano non giocatore una leggenda del tennis italiano, Nicola Pietrangeli, ritiratosi dall?attività agonistica solo da pochi anni. Pietrangeli verrà esonerato dai suoi giocatori dopo la sconfitta del ?77 in Australia. Lo considera il più grande tradimento subito nella sua vita. La docuserie racconta una squadra a volte divisa, frammentata, con al suo interno rapporti difficili, conflittuali, sia tra i giocatori che con chi li guida e allena. Una squadra, una nazionale, che nel momento in cui ha la vittoria a portata di mano viene osteggiata e combattuta nel suo stesso Paese. E nonostante tutto questo, in quegli anni la squadra più forte del mondo.
La docuserie Sky Original sarà in onda su Sky Documentaries dal 14 maggio alle 21.15, disponibile anche on demand e in streaming su NOW. I primi due episodi di una squadra saranno in onda anche su Sky Sport Uno domenica 15 maggio, subito dopo la finale degli Internazionali d?Italia.

sky

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“Oggi al Foro Italico giocherei con la maglietta ucraina”. A dire così è Adriano Panatta, in riferimento alla maglietta rossa indossata provocatoriamente (contro il regime di Pinochet) in Cile nel 1976 alla finale di Coppa Davis. L’occasione è la presentazione di “Una squadra”, la docuserie Sky Original sulla storia della nazionale italiana di tennis che vinse la Coppa Davis nel ’76 e che negli anni successivi raggiunse la finale altre tre volte, in onda su Sky Documentaries dal 14 maggio alle 21.15 (i primi due episodi andranno anche su Sky Sport Uno domenica 15 maggio, subito dopo la finale degli Internazionali d’Italia).

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Bertolucci: “Stop a russi e bielorussi grosso sbaglio”

“Escludere i tennisti russi e bielorussi da Wimbledon è un grosso sbaglio che penalizza venti giocatori tra uomini e donne e l’ipotesi di estendere la decisione anche agli Internazionali d’Italia è una buffonata. Non credo che ci siano i tempi per

decidere di estromettere i tennisti russi e bielorussi da Roma – ha proseguito Bertolucci -. Il Cio finora ha raccomandato questa strada alle federazioni per sanzionare la Russia di Putin, ma ora più che indicare dovrebbe decidere. Prima di Roma lunedì prossimo inizia il torneo di Madrid, dovrebbe avere lo stesso problema, vediamo cosa succederà in Spagna”. 

La docuserie Sky Original “Una Squadra” 

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 Dal 1976 al 1980 l?Italia è la squadra da battere. Parliamo di tennis e il trofeo per cui si lotta è la Coppa Davis. La squadra è formata da quattro giocatori, quattro campioni: Corrado Barazzutti, Paolo Bertolucci, Adriano Panatta, Tonino Zugarelli. 
In quei cinque anni raggiungono la finale quattro volte, vincendo solo nel ?76 contro il Cile. Le finali raggiunte ma poi perse sono nel ?77 contro l?Australia, nel ?79 contro gli USA e nell?80 contro la Cecoslovacchia. Nel ?76 e nel ?77 la squadra ha come capitano non giocatore una leggenda del tennis italiano, Nicola Pietrangeli, ritiratosi dall?attività agonistica solo da pochi anni. Pietrangeli verrà esonerato dai suoi giocatori dopo la sconfitta del ?77 in Australia. Lo considera il più grande tradimento subito nella sua vita. La docuserie racconta una squadra a volte divisa, frammentata, con al suo interno rapporti difficili, conflittuali, sia tra i giocatori che con chi li guida e allena. Una squadra, una nazionale, che nel momento in cui ha la vittoria a portata di mano viene osteggiata e combattuta nel suo stesso Paese. E nonostante tutto questo, in quegli anni la squadra più forte del mondo.
La docuserie Sky Original sarà in onda su Sky Documentaries dal 14 maggio alle 21.15, disponibile anche on demand e in streaming su NOW. I primi due episodi di una squadra saranno in onda anche su Sky Sport Uno domenica 15 maggio, subito dopo la finale degli Internazionali d?Italia.

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A Milano fino al primo maggio, le foto più belle della mitica Cuneo-Colle della Maddalena esposte al Mia Fair. Con Nuvolari protagonista assoluto

Maurizio Bertera

La bellissima mostra fotografica Quei temerari delle Strade Bianche: Nuvolari, Varzi, Campari e altri eroi alla Cuneo – Colle della Maddalena, a cura di Giosuè Boetto Cohen, approda a Milano in zona Famagosta. Sino al primo maggio all’interno di Mia Fair – ospitato dal Superstudio Maxi in via Moncucco 35, cinque minuti a piedi dalla fermata Famagosta della MM2 – Eberhard & Co. vuole dare ulteriore risalto a questo importante progetto che consente la divulgazione al pubblico di una parte di un archivio contenente circa 40.000 lastre e pellicole realizzate dal fotografo piemontese Adriano Scoffone (1891-1980), nonché la contestuale digitalizzazione in una banca dati consultabile online. E’ la terza uscita della mostra dopo il successo di pubblico ottenuto dalla prima tappa  nel 2020 presso il complesso monumentale San Francesco a Cuneo e la seconda nel 2021 al Mauto di Torino. “Le strade sono le protagoniste della mostra al pari di queste auto straordinarie e dei loro guidatori” spiega Giosué Boetto Cohen.

una gara epica

?  

Il percorso espositivo racconterà, attraverso una selezione di circa 20 immagini, la sfida automobilistica Cuneo-Colle della Maddalena delle edizioni 1925, ?26, ?27 e 1930. La gara, che si disputò a partire dal 1925, fece parte del Campionato Automobilistico Italiano – Corsa e Sport Europeo della Montagna: per difficoltà e lunghezza passò alla storia come una delle più temerarie dell’epoca. Protagonisti degli scatti sono i piloti che riuscirono a ottenere prestazioni impensabili, ma soprattutto le strade bianche e polverose del Piemonte che fanno da scenario della competizione. Un mondo molto diverso da quello di oggi, che Adriano Scoffone riuscì a ritrarre nel pieno della corsa: i punti del percorso più ?tattici?, ma anche la partenza, il pubblico accorso numeroso ai lati del tracciato, e naturalmente la parata dei campioni, da Varzi a Campari, da Stuck a Caracciola. Il tutto cogliendo spettacolari controsterzi, fughe nei rettilinei e sbandate, nel polverone, prima dei tornanti.

il mito nuvolari

?  

Non stupisce che a patrocinare la mostra sia la maison di orologi Eberhard & Co. – storico partner di Mia Fair – che ha un legame molto stretto con il e mondo della ?velocità?, iniziato dagli Anni 30: Tazio Nuvolari ne possedeva uno da tasca con funzione di sveglia, del quale fu ritrovata solo la custodia. Questo vincolo è stato rafforzato nel 1992, anno in cui il brand ha dedicato al suo nome una speciale collezione ed è diventato Cronometro e Official Partner del Gran Premio Nuvolari.  ?Fondamentale nella nostra decisione di portare a Mia Fair le fotografie di Scoffone è stata la presenza di scatti di Tazio Nuvolari – dice Mario Peserico, Amministratore Delegato di Eberhard Italia –  quest?anno ricorre il 130° anniversario dalla sua nascita, occasione per noi di grande importanza per celebrare ancora una volta la sua figura di mito. Organizzeremo iniziative dedicate, con una novità di prodotto che più avanti  andrà ad arricchire la collezione Nuvolari?.



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A Milano fino al primo maggio, le foto più belle della mitica Cuneo-Colle della Maddalena esposte al Mia Fair. Con Nuvolari protagonista assoluto

Maurizio Bertera

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una gara epica

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il mito nuvolari

?  

Non stupisce che a patrocinare la mostra sia la maison di orologi Eberhard & Co. – storico partner di Mia Fair – che ha un legame molto stretto con il e mondo della ?velocità?, iniziato dagli Anni 30: Tazio Nuvolari ne possedeva uno da tasca con funzione di sveglia, del quale fu ritrovata solo la custodia. Questo vincolo è stato rafforzato nel 1992, anno in cui il brand ha dedicato al suo nome una speciale collezione ed è diventato Cronometro e Official Partner del Gran Premio Nuvolari.  ?Fondamentale nella nostra decisione di portare a Mia Fair le fotografie di Scoffone è stata la presenza di scatti di Tazio Nuvolari – dice Mario Peserico, Amministratore Delegato di Eberhard Italia –  quest?anno ricorre il 130° anniversario dalla sua nascita, occasione per noi di grande importanza per celebrare ancora una volta la sua figura di mito. Organizzeremo iniziative dedicate, con una novità di prodotto che più avanti  andrà ad arricchire la collezione Nuvolari?.



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